“possibili soluzioni ragionevoli e sensate per non sentire più ripetere dagli insegnanti la solita ed inutile frase vecchia come il mondo: suo figlio è intelligente ma non si applica, è disattento e dorme in classe“.
I professori di uno dei miei figli richiedono speso dei colloqui, confesso che non vado molto volentieri perché sento sempre la solita ed inutile frase vecchia come il mondo: “suo figlio è intelligente ma non si applica, è disattento e dorme in classe“.
Ovviamente sono a conoscenza di tutto in quanto:
1) è figlio mio
2) me lo hanno già detto 2 settimane fa ed ancora, ad intervalli regolari, 2-4-6-8-10 mesi fa. Forse pensano che la ripetizione ad intervalli regolari risolva la questione.
La sociopatica ed isterica che sonnecchia dentro di me vorrebbe che rispondessi loro così:
“Non pensate che magari dorme perché le modalità con cui spiegate gli argomenti sono soporifere?
Poco coinvolgenti?
Noiose come la morte?
Lo sapete che neanche un iperattivo drogato riuscirebbe a stare sveglio?
E’ proprio per la sua intelligenza che si annoia, e si fa un pisolino nell’attesa della campanella.”
Grazie a tutti i santi del paradiso, i filtri sociali, la mia gentilezza innata ed un pochino di “paraculismo”, tendo ad essere più diplomatica.
Io però sono ancora qua, ad aspettare quel giorno in cui, oltre a presentatemi i problemi, mi presenteranno anche le soluzioni, o almeno dei suggerimenti sensati.
Analizzando la frase “suo figlio è intelligente ma non si applica, è disattento e dorme in classe” si capisce che deve essere scissa in 2 problemi di separata gestione:
1) non si applica
2) dorme i classe
NON SI APPLICA
Questa mancanza la sto cercando di gestire da un pò di tempo e, dopo vari tentativi, che sono passati dalla reclusione forzata, alla requisizione di smarphone, tablet, tv, etc etc (praticamente gli erano rimaste solo le mutande), abbiamo trovato una soluzione adatta a lui:
UNA PIANIFICAZIONE GIORNALIERA DETTAGLIATA, appesa al muro, DOVE CI FOSSE SCRITTO NERO SU BIANCO (quindi una certezza per lui) GLI ORARI DI USCITA LIBERA E DI STUDIO (minimi ma sufficienti).
Sembrerà assurdo, ma avendo meno tempo da dedicare allo studio, non procrastina e fa tutto quello che deve.
DORME IN CLASSE
Chiariamo una cosa: non riuscirò MAI e poi MAI a convincere mio figlio che tutto ciò che viene spiegato in classe è interessante ed avvincente. Pendiamolo come dato di fatto!
A chi veramente è mai fregato qualcosa degli invertebrati? O dell’apparato digerente? O della fondazione di alcune caste religiose? Siamo onesti!
Partendo dal presupposto che non gli posso attaccare addosso un apparecchio che manda scosse elettriche ad intervalli regolari per tenerlo sveglio, non esiste un modo per rendere le lezioni più coinvolgenti ed interessanti agli occhi di ragazzini?
Sono certa che come russa lui in classe non russa nessuno, ma vedo che quando una cosa lo interessa è attento, vigile, reattivo, perspicace e, soprattutto, STA SVEGLIO.
Quindi non c’è soluzione che io possa mettere in pratica per risolvere questo problema, lo devo delegare all’interesse ed al coinvolgimento che gli insegnanti riescono a suscitare.
LE CRITICHE FINI A SE STESSE SONO INUTILI E DANNOSE
Cosa prova mio figlio quando qualcuno gli dice : “sei intelligente ma non ti applichi”?
Glielo ho chiesto e la risposta è arrivata semplice, chiara e con tono rassegnato: “ci sono abituato, non mi fa più nessun effetto“.
Ecco dove lo hanno portato tutte queste critiche aride, alla rassegnazione e giuro che non è esattamente il sentimento con cui vorrei crescesse.
PROBLEMA – SOLUZIONE, questo è il giusto metodo, le critiche fini a se stesse sono solo controproducenti, soprattutto i ragazzi che si stanno formando.
Mi sono ripromessa che la prossima volta che qualcuno si permette di dire questa frase a mio figlio, provvederò personalmente con una testata in fronte.
LA NOSTRA STRADA NELLA VITA
Tra il vagabondare in giro nel web in cerca di una soluzione, mi sono imbattuta in questa frase di una psicologa che mi ha particolarmente colpito:
“non esiste volontà senza interesse e non esiste interesse separato da un legame emotivo”
Quando ognuno di noi trova la propria strada nella vita, ciò che piace e appassiona, si instaurerà un legame emotivo che stimolerà l’interesse ed il successo in quell’ambito.